Molto spesso in Italia, all’interno del dibattito politico ma anche nei discorsi fra la gente comune, si sente fare riferimento alla parola “reciprocità” quando si toccano argomenti quali immigrazione e religione. Si sente dire che non si è disposti a costruire moschee in Italia perché “i musulmani non ci permettono di costruire chiese nei loro paesi”.
La Turchia è uno Stato la cui popolazione è per il 99% musulmana, nonostante questo, nella sola città di Istanbul sono presenti più di 100 chiese cristiane, nello specifico 60 chiese greco-ortodosse, 30 chiese apostoliche armene, 15 chiese protestanti, 10 chiese cattoliche. A Milano invece il numero di moschee è pari a zero, ed il suo sindaco ha garantito che le cose rimarranno così. Ma non è di religione che vogliamo parlare in questo articolo.
E’ un altro tipo di reciprocità quella che ci interessa, ed è legata alla libertà di movimento delle persone. Spesso sul nostro blog ci vengono chieste informazioni su quali documenti servono per entrare in Turchia, se basta la carta d’identità, e più recentemente se la carta d’identità col timbro di rinnovo viene accettata oppure no.
Vogliamo fare due esempi al riguardo.
Io, ragazzo italiano, voglio recarmi in Turchia per visitare Özge, la mia ragazza turca:
Posso decidere oggi stesso di comprare un biglietto per l’aereo che parte domani mattina, all’aeroporto di Istanbul mi basterà mostrare la mia carta d’identità, non ho bisogno neanche del passaporto che costerebbe 80 euro, non devo pagare nessun visto d’ingresso, semplicemente scendo dall’aereo ritiro i bagagli e raggiungo la casa di Özge, in cui posso stare senza nessun problema fino a 90 giorni.
Emre, ragazzo turco, vuole recarsi in Italia per visitare Claudia, la sua ragazza italiana:
Come primo requisito deve possedere un passaporto, che costa più di 100 euro. In secondo luogo è necessario ottenere un visto per l’ingresso in Italia, quindi deve contattare per tempo la sede del consolato italiano ad Istanbul e chiedere un appuntamento per presentare tutti i documenti richiesti. Se non ha tempo o la possibilità di recarsi presso l’ufficio del Consolato italiano può contattare una società che curerà la pratica, ovviamente pagando 30 euro in più. La domanda per ottenere il visto costa 75 euro, ma per uno studente come Emre può risultare assai difficile se non impossibile ottenerlo, per i motivi che ora spiegheremo. Deve per prima cosa mostrare il biglietto d’aereo di andata e soprattutto di ritorno, quindi comprarlo con largo anticipo (minimo due mesi), deve stipulare un’assicurazione di viaggio, deve mostrare la prenotazione dell’hotel in cui soggiornerà durante il periodo del viaggio, e deve mostrare l’estratto conto bancario degli ultimi sei mesi timbrato e firmato dalla banca. Ma Emre aveva solo intenzione di andare a casa della sua ragazza per 10 giorni, non in Hotel, ed oltretutto sta facendo un master all’università dopo essersi laureato in econometria, di conseguenza non ha ancora un reddito fisso, quindi come può fare? E’ necessario a questo punto fare compilare una lettera d’invito da parte della sua ragazza (anzi meglio dal padre della sua ragazza, per non fare nascere sospetti). La cosa è di per sé già abbastanza umiliante, ma si deve aggiungere che la lettera non basterà, perché bisogna anche garantire di possedere i soldi necessari per tutto il soggiorno (indicati da tabelle del ministero italiano), sono 44 euro al giorno per 10 giorni, quindi se Emre non possiede 440 euro sarà necessario mostrare una fidejussione bancaria da parte della persona che lo ha invitato. Dopo aver affrontato tutte queste spese e questa trafila burocratica, è possibile che vengano fatti ulteriori accertamenti e vengano richiesti altri documenti, ma in ogni caso è abbastanza probabile che il visto venga rifiutato per un qualsiasi futile motivo. Ovviamente le spese sostenute non verranno rimborsate, perché i 75 euro servivano solo per la domanda, ed anche se viene rifiutata ormai sono stati pagati, così come il biglietto d’aereo che rimarrà inutilizzato.
Vi pare che sussista una situazione di reciprocità?
Negli ultimi mesi abbiamo conosciuto molti turisti italiani e spesso raccontavamo a loro questa situazione, nessuno ne era al corrente e tutti rimanevano alquanto sorpresi venendone a conoscenza. Ci teniamo quindi che tutti i turisti italiani, per i quali è così facile organizzare un viaggio ad Istanbul, sappiano invece quali difficoltà deve affrontare un turco che vuole venire per turismo in Italia. L’esempio si riferisce ad uno studente ma è così per tutte le categorie, anche per lavoratori o uomini d’affari, la normativa si può leggere qui.
La Turchia è uno Stato di 80 milioni di abitanti, e non sono certamente tutti poveri, anzi i benestanti sono molti, l’Italia è un paese che esercita da sempre un fascino particolare sul popolo turco e sono moltissime le persone che vorrebbero fare un viaggio in Italia per ammirare le bellezze del Bel paese. Sono però in gran parte costrette a rinunciare dovendo sottoporsi a queste umilianti trafile burocratiche.
Molti giovani europei, compiuti i 18 anni possono permettersi di partire con il loro sacco a pelo e senza neanche un soldo in tasca viaggiare per tutta Europa, Turchia compresa, spostarsi da un Paese all’altro senza dover renderne conto a nessuno, accamparsi dove capita, andare a trovare amici o conoscenti senza programmare niente. Questa libertà è negata a qualsiasi giovane turco.