La Turchia dopo il terremoto

Ultimo aggiornamento: 2 Dicembre 2023

Oggi la Turchia sta vivendo un momento tremendamente difficile, tutto il sudest del Paese è colpito da distruzioni a causa di una serie di terremoti di straordinaria intensità. Crolli sono avvenuti in un raggio di 400 km, colpendo le grandi città di Gaziantep, Kahramanmaraş, Antiochia, Malatya, Adiyaman, Adana, Urfa. Il numero di morti è imprecisato, milioni di persone si trovano senza casa e senza aiuti, molti paesi sono irraggiungibili e le condizioni climatiche di freddo estremo peggiorano la situazione. C’è forte bisogno di solidarietà ed aiuti internazionali.

Il nostro dolore in questo momento è enorme, abbiamo tanti amici e conoscenti da quelle parti, in molte zone i soccorsi non sono mai arrivati, purtroppo abbiamo avuto notizia che persone a noi molto vicine non ce l’hanno fatta. Ci stiamo facendo forza ma è veramente difficile.

In questo articolo vogliamo condividere le immagini che abbiamo scattato durante i nostri viaggi in quelle zone, l’ultimo dei quali lo scorso settembre per creare un itinerario che avrebbe dovuto partire la prossima estate. Posti di straordinaria bellezza e di cultura millenaria, posti sfortunati per via della geografia e di complicati trascorsi storici, posti centro della spiritualità e probabilmente centro della storia umana.

Moltissime persone ci stanno chiedendo come si può aiutare la Turchia dall’Italia, vi ringraziamo tantissimo per la vostra sincera solidarietà, ne abbiamo bisogno. Cercheremo di darvi complete informazioni al riguardo.

Per prima cosa vogliamo rivolgerci a chi aveva organizzato o pensava di organizzare un viaggio di piacere a Istanbul o in Cappadocia e che adesso sta pensando se partire oppure no. Certamente si può capire lo stato d’animo di chi partiva per divertirsi ed arriva in un paese in pieno lutto a seguito di una immane tragedia. È comprensibile ed umano avere dei dubbi e chi non si sentirà di partire giustamente non partirà.

Molte persone però ci chiedono se a Istanbul o in Cappadocia ci sono problemi relativi al terremoto, occorre quindi precisare che la distanza in linea d’aria fra Istanbul e l’epicentro è di 900 km, la stessa distanza che c’è fra Milano e Tunisi, quindi evidentemente a Istanbul e in Cappadocia non c’è nessun tipo di problema legato al terremoto.

La Turchia in realtà ha estremo bisogno di solidarietà in questo momento ed il turismo è una fonte preziosa di aiuto anche economico, sarebbe un ulteriore danno per il paese perdere anche questo.

Istanbul è una città di 20 milioni di abitanti, una percentuale molto alta di questi sono proprio persone, giovani o meno giovani, emigrate negli anni dalle zone del sudest colpite adesso dal terremoto, storicamente le più povere della Turchia. Molti di loro lavorano negli hotel, nei ristoranti, nelle tantissime attività legate al turismo, che attualmente è l’unico settore in grado di tenere a galla un Paese che era già in grave crisi economica. Togliere alla Turchia in questo momento anche gli introiti ed i posti di lavoro legati al turismo sarebbe veramente il colpo di grazia.

Visitare Istanbul in questo periodo può essere un’occasione per avvicinarsi a questo Paese con occhi diversi, con più empatia, entrando più a contatto con la popolazione, facendo domande, magari aiutando di persona se si vuole, osservando la forza, l’accoglienza e la grande dignità del popolo turco.

Detto questo, passiamo alla questione aiuti.

In questo momento tutti vorrebbero aiutare ma bisogna capire come, senza disperdere le forze e le energie, a volte non basta la buona volontà. Vediamo sorgere molte iniziative private e spontanee di raccolta fondi, sicuramente dettate da buona fede, ma sinceramente non crediamo che siano la migliore maniera di aiutare. Per esempio seguivamo su Instagram una spedizione piena di aiuti partita con varie macchine da Istanbul, arrivati nei pressi della zona terremotata sono rimasti bloccati di notte al freddo perché i distributori della zona non hanno più benzina, adesso quindi loro stessi hanno bisogno di aiuto.

Ci sono tante organizzazioni non governative, e anche tante organizzazioni internazionali, ma anche qui poi è facile perdere il controllo dei fondi e delle reali iniziative. Anche le raccolte di beni di prima necessità, vestiti usati e cose del genere corrono il rischio di essere inutili, molte spedizioni sono state respinte alla frontiera, ci sono importanti problemi legati ai controlli, e si rischia di inviare “troppo” di qualcosa e “niente” di qualcos’altro che invece servirebbe.

E’ sicuramente meglio inviare un aiuto economico ed inviarlo ad associazioni turche, poichè le organizzazioni che si occupano dei soccorsi in prima linea sanno esattamente di cosa c’è bisogno.

Noi abbiamo deciso di dare il nostro supporto a due organizzazioni in particolare, che seguiamo da tempo e che in Turchia si sono imposte come simbolo di serietà e organizzazione, tanto che infatti fra ieri e oggi le più grandi donazioni da parte di uomini di spettacolo, attori, calciatori, grandi imprenditori, sono state fatte a favore di queste organizzazioni.

La prima si chiama Ahbap, attraverso i loro canali social ed in particolare il canale del suo fondatore Haluk Levent (seguito su twitter da più di 7 milioni di persone), fanno vedere in tempo reale la situazione degli aiuti.

La seconda si chiama Akut, organizzazione fondata nel 1995 e specializzata proprio in operazioni di ricerca e salvataggio durante le calamità naturali.

Cliccando sui nomi delle due organizzazioni sarete indirizzati direttamente alle loro pagine delle donazioni, con indicazioni semplici per effettuare bonifici o donare con carta di credito.

Grazie a tutti per la vostra vicinanza e grazie se vorrete condividere questo articolo.

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